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Consultorio comportamentale e Centro di educazione cinofila
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I comportamenti del cane in età senile

Il Metodo Educativo

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Un cane viene generalmente considerato anziano in media dopo gli 8 anni di età.
 
Per distinguere lo stato di senilità di un individuo è importante innanzitutto considerare la taglia dell’animale: i cani di taglia grande raggiungono la vecchiaia più precocemente rispetto ad un cane di piccola taglia.
cane da caccia anziano

La tipologia di comportamenti "inadeguati", da parte di un cane anziano, è sostanzialmente la stessa di quella di un animale giovane, complicate però dallo sviluppo della senilità.

La percentuale di proprietari che richiede un intervento comportamentale, per il proprio cane anziano, è assai ridotta rispetto agli stessi che riscontrano comportamenti inadeguati in un cane giovane.
Questo è probabilmente dovuto al fatto che sia realtà comune e normale che un qualsiasi individuo, ad una certa età... esca un po’ di senno.

Inoltre, se in un cane giovane il problema comportamentale provoca spesso scontenti e malumori da parte del proprietario -ritenendolo più un dispetto intenzionale- nel cane anziano questo genera per lo più un gran senso di tenerezza e, di conseguenza, tolleranza maggiore ai disagi che tali comportamenti possano causare, ritenendoli normali complicazioni date dall’avanzare dell’età.

Effettivamente le cause di comportamenti inusuali e poco graditi, da parte un cane anziano, sono spesso correlati a disfunzioni di ordine fisiologico: un cane con problemi a carico della vista e dell’udito può, ad esempio, mostrare comportamenti come paura, aggressività, disorientamento e vocalizzazioni.
Problemi ortopedici, come le artrosi, possono rendere l’animale aggressivo se toccato in prossimità delle articolazioni dolenti.
Disfunzioni del tratto urinario, invece, comportano spesso la perdita delle corrette abitudini eliminatorie.

In molti casi si assiste alla cosiddetta “disfunzione cognitiva”, ossia mutamenti del comportamento a carico di un processo degenerativo del sistema nervoso centrale, non riconducibile a nessun’altra patologia.

Anche le abilità sociali sono profondamente trasformate. A causa della debilitazione del soggetto vengono meno alcune facoltà sociali, come ad esempio la capacità di mantenere la posizione gerarchica con i propri simili e la carente disposizione all’interazione.

E’ importante, nel caso ci si trovi ad affrontare tali situazioni, determinare prima di tutto il periodo d’insorgenza, per comprendere se il comportamento in questione era già presente da tempo -pertanto degenerato con l’avanzare dell’età- oppure una conseguenza dell’invecchiamento.

In ogni circostanza il primo passo da compiere, anche nell’eventualità in cui il problema si presenti a carico di un cane giovane, è escludere qualsiasi compromissione di ordine medico, richiedendo un’approfondita indagine al proprio veterinario di fiducia.
In caso di esito negativo, bisogna ricercare e approfondire cause di ordine comportamentale e gestirle nella maniera più opportuna rivolgendosi a una figura esperta in rieducazione comportamentale.

Per chi si trovi a vivere la splendida esperienza di condividere la propria esistenza con un cane anziano, il mio consiglio per conservare al meglio la sua vitalità è di continuare a mantenere alto l’arricchimento ambientale, provvedendo ad un regolare allenamento, attraverso una buona attività fisica e mentale adeguata al suo stato di salute e all’età, continuando a stimolare l’animale con giochi nuovi e vari, pur mantenendo una routine quotidiana che non sconvolga ambienti e abitudini.



Autore: Alice Fanara



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